Da molto tempo ormai partecipo ai “casting fotografici” in qualità di “fotomodello“, sono un’esperto del settore!
Ovviamente sto scherzando ed esagerando un pò ma, alla fine, sto anche dicendo la verità.
Avendo lavorato molto a lungo come fotografo nel settore della fotografia di cosmesi (o bellezza / beauty che dir si voglia) ho avuto veramente modo di partecipare, organizzare e gestire molte decine di casting fotografici dove l’obiettivo era quello di scegliere la “modella giusta” da fotografare per una campagna pubblicitaria, per una brochure e per le più disparate necessità del cliente.
È bene chiarire sin da subito che quando uso il termine “modella giusta” non mi riferisco alla fotomodella “più bella” o “più sexy” ma intendo il “soggetto ideale” per il fine comunicativo che, come è normale che sia, cambia di volta in volta in relazione al progetto che si sta realizzando.
La lunghezza dei capelli, il colore, la forma del viso, la tonalità della pelle e altre cose messe insieme indirizzano la scelta: in alcune occasioni può essere idoneo un certo tipo di volto, un’espressione, un “carattere” altre volte queste caratteristiche potrebbero non essere quelle giuste per l’occasione. Ovvio no?
Ma di questo ne parleremo dopo.
Il mondo della fotografia è molto cambiato negli ultimi anni e di conseguenza sono cambiati anche i metodi e gli strumenti di lavoro.
Le fotomodelle più giovani, quelle che sono le modelle di oggi, non sempre colgono fino in fondo la grande opportunità che offre oggi a loro l’internet perchè lo danno per scontato essendoselo trovato lì bell’e pronto.
Esiste infatti una differenza sostanziale tra come si svolgeva il “casting fotografico del passato” (quello di ieri) e quello moderno di oggi.
Non più tardi di qualche anno addietro (diciamo 10 anni fa) la modella era costretta a costruire pazientemente, giorno dopo giorno, lavoro dopo lavoro, il suo portfolio fotografico (book fotografico) mettendo insieme le stampe che riusciva a racimolare inseguendo i vari fotografi con i quali aveva avuto modo di collaborare per poi metterle insieme in un raccoglitore impaginato ad-hoc (il book, appunto!).
Si trattava di una vera e propria fatica fisica: per ottenere le immagini bisognava spostarsi da uno studio fotografico all’altro e recuperare i negativi o le diapositive che dovevano essere consegnate al laboratorio di stampa per poi, dopo qualche giorno, andarle a ritirare. Un lavoro certosino fatto di grande impegno fisico ma soprattutto economico.
Il lavoro veniva reperito tramite apposite Agenzie per Fotomodelle delegate a contattare e ad informare le ragazze sui Casting in atto. Queste agenzie erano particolarmente esperte nel comporre le immagini all’interno del book in maniera tale che la fotomodella fosse rappresentata al meglio e si occupavano inoltre di gestire tutti gli aspetti amministrativi e contrattuali per suo conto.
Anche l’organizzazione del casting fotografico richiedeva l’utilizzo di strutture predisposte ad-hoc che potevano gestire la grande affluenza di partecipanti in ambienti progettati appositamente per lo scopo.
Erano delle vere e proprie sale di posa dove veniva predisposto un vero set-fotografico e/o video e le/i modelle/i sfilavano ad uno ad uno davanti alla fotocamera e/o alla telecamera.
Un lavoro enorme che coinvolgeva attivamente molte figure professionali: il fotografo, il cliente, l’agente per le modelle, l’agente per il casting, l’operatore video, l’assistente e, ovviamente, la modella che doveva recarsi sempre di persona sul luogo del casting fotografico più di una volta se superava la prima selezione.
Tra le tanti partecipanti ne venivano selezionate ben poche e tutte quelle escluse si ritrovavano ad aver dedicato inutilmente il loro tempo a questa “corsa contro il tempo” senza parlare dei costi sostenuti e della loro emotività “ferita”.
Il Casting Fotografico “moderno“ ha semplificato di molto queste pratiche permettendo a chi è coinvolto di potervi partecipare semplicemente con qualche clic sullo schermo del computer o del proprio smartphone sempre connessi alla rete. La fotomodella può così essere aggiornata immediatamente se è il soggetto giusto per la campagna e in più ha praticamente azzerato i costi per la produzione delle fotografie di presentazione e in generale per la promozione della sua immagine.
Una ragazza e/o un ragazzo che desiderano, per esempio, partecipare alla selezione per un servizio fotografico possono inviare via email le immagini del portfolio oppure, meglio, possono condividerle agevolmente attraverso il link che porta ad una galleria personale allestita online (un sito web personale o altro).
Anche l’invio di una fotografia istantanea (spesso richiesta) può essere effettuato in tempo reale.
Bastare anche un semplicissimo scatto realizzato con il proprio telefonino su una parete bianca di casa, esattamente come quello che vedi sotto.
La domanda a questo punto è: ma queste “agevolazioni tecnologiche” hanno reso più semplice la vita delle fotomodelle? Hanno veramente fatto crescere le possibilità di successo per questa?
A mio parere no! Perchè no?
Per più ragioni: la prima tra tutte è rappresentata dal fatto che essendo diventato molto semplice avviarsi a questa “professione” in molti possono candidarsi facendo così aumentare il numero di concorrenti.
Capita quindi, spesso, che gli addetti alla selezione trovandosi sommersi di immagini non riescano a cogliere tutte quelle migliori e che vengano penalizzate quelle che per pigrizia o per altre motivazioni non dedicano grande attenzione alla cura del portfolio.
Cosa vuol dire tutto ciò?
Semplice, che il modo in cui ci si prepara e/o ci si presenta ad un casting fotografico “virtuale” è diventato molto più importante di quanto non lo fosse partecipare al casting “fisico” che richiedeva necessariamentela la presenza dal vivo della modella.
Il primo approccio, è davvero essenziale ed è molto importante per chi ha deciso di fare questo lavoro.
Un’immagine fruita online viene guardata per molto meno di qualche secondo e il fatto che sia di buona o di scarsa qualità conta tantissimo. Molte ragazze vengono “scartate” proprio perchè le loro fotografie non sono all’altezza e non rendono bene l’idea di quello che sono realmente le sue caratteristiche più salienti.
Anche il semplice fatto di “inviare” una grande quantità di immagini può essere penalizzante perchè basta che solo una, tra tutte, evidenzi un piccolo difetto e tutte le altre (quelle belle) vengono automaticamente “dimenticate”: la sensazione che rimarrà a chi le ha davanti è che si tratti di un bluff.
Non più tardi di qualche giorno fa, tra i vari sistemi che utilizzo per reperire le modelle che mi servono per completare un progetto fotografico, ho pubblicato su Facebook un annuncio dove invitavo chi volesse a candidarsi ad inviarmi qualche fotografia.
Voleva essere un modo immediato e relativamente veloce di trovare, scoprire e aggiungere qualche volto nuovo alla folta lista che già possiedo e magari, se possibile, era una nuova occasione per offrire nuove opportunità anche a tante ragazze che mi contattano spontaneamente per candidarsi come modelle.
È stato un mezzo disastro!
Forse è dipeso della difficoltà che io ho a comunicare con il pubblico di Facebook (social del quale, devo confessare, non sono un grande appassionato) oppure perchè i frequentatori di questo network, legittimamente, pensano più a rilassarsi quando sono lì che non a lavorare.
D’altra parte è giusto così: Facebook nasce per “intrattenere” e non per “impegnare” chi vi partecipa.
Tornando a noi, quello che è successo è che alcune di queste “candidate“, forse per timidezza, per diffidenza o chissà per cos’altro, mi hanno dapprima, sbrigativamente, invitato a dare un’occhiata alle foto pubblicate su Facebook, altre mi hanno inviato un’email con decine foto prive di titolo e molto diverse tra di loro e altre ancora, le più sospettose, mi hanno “intimato” di dare loro informazioni dettagliate sullo svolgimento del lavoro in cambio delle loro fotografie.
Tutto legittimo, per l’amore di Dio, ma da questi atteggiamenti non ho potuto che trarne delle conclusioni non molto lusinghiere riguardo al loro livello di professionalità magari sbagliandomi perchè si trattava di un giudizio superficiale ma questo conferma il fatto che la “prima impressione” conta davvero molto.
Una modella professionista dovrebbe avere sempre pronte all’uso delle immagini ordinate, impaginate, che abbiano un titolo identificativo, magari una data e che siano organizzate per categorie tipo, per esempio, moda, ritratto, beauty e ancora, volendo andare oltre, capelli lunghi, corti, rossi, mori etc.
Forse sto esagerando ma pensate a quanto potrebbe rendere più qualificata la presentazione il fatto di esporre un archivio di fotografie ordinate e facili da sfogliare.
Oltre a far apparire più professionale la modella semplificherebbe non poco il lavoro di chi le guarda.
Ho avuto modo di dirlo in molte occasioni a tante ragazze ma il “suggerimento” è rimasto inascoltato (colpa mia che non sò comunicare).
Allora, insisto ancora rivolgendomi principalmente a chi avrà la pazienza di stare ancora a leggere:
I BUONI CONSIGLI (da prendere, come sempre, con le pinze):
Se ci tenete a partecipare ad un Casting Fotografico perchè avete (liberamente) scelto di Fare la Fotomodella (conta poco se come hobby o da professionista) dovreste seguire alcune piccole regole che vanno soprattutto a vostro vantaggio:
1. Il Book Fotografico dovrebbe essere composto da fotografie ben ordinate, che abbiano un titolo o un identificativo e possibilmente, divise per genere e categorie oltre che per cronologia.
2. È sempre bene specificare quale è la foto che ti rappresenta meglio nel momento in cui stai inviando la presentazione.
3. Sarebbe meglio decidere sin dall’inizio se partecipare o no ad un casting invece di mettere in imbarazzo chi ti offre un’opportunità facendolo sentire fuori luogo e rendendoti preziosa.
4. È inutile e dannoso inviare molte immagini oltre a quelle necessarie a rappresentarti come veramente sei.
5. Le fotografie molto elaborate (ritoccate) rischiano di danneggiarti e quasi mai portano alcun beneficio.
6. Se non è necessario (e non è richiesto esplicitamente) non serve inviare fotografie con pose sexy e provocanti.
7. Avere una galleria fotografica pubblica e visibile a tutti è un indice di attenzione e di cura per il tuo lavoro oltre che essere un servizio utile per chi ti cerca
CONCLUSIONE:
Si può scegliere di fare la fotomodella per piacere, per denaro, come professione o per semplice curiosità. Questo conta poco!
Una volta che si è scelto di farlo bisogna riservare il dovuto rispetto a chi chiede la tua collaborazione facendo rientrare in questa buona abitudine anche quella di rendergli il lavoro più semplice possibile affidandogli benevolmente la tua immagine e non dimenticando mai che essere “escluse” da un casting non significa aver subito un’offesa o una mancanza da parte di chi ti propone la partecipazione.
“Le fotografie che ti “mostrano” vanno sottoposte non solo all’attenzione del Fotografo ma anche a quella dell’art-director, del cliente e magari del direttore marketing che, di concerto, dovranno decidere, quale sarà la “modella giusta” per il tipo di immagine che serve di volta in volta.
Inviare fotografie sparse, confuse, disordinate, allegate ad una e-mail è solamente un danno per te stessa e per chi sta dall’altra parte.
Consegnare immagini usabili, fruibili, ordinate per tema, composte insieme, ben leggibili e, ovviamente di alta qualità, è vantaggioso, prima di tutto, per la modella.
PRECISAZIONE:
Non rientra lontanamente nei miei intenti quello di incoraggiare o, peggio, di spingere qualcuno a dedicarsi a questo lavoro riservandogli più delle attenzioni che merita, non sono un fautore dell'”esteriorità ad ogni costo” pur nutrendo passione per ciò che è bello. Spetta ad ognuno decidere quanto e come dedicarsi alle cose che ha scelto di fare.
Io mi limito solo a suggerire a chi ha deciso di intraprendere questo lavoro (per gioco o perchè lo considera importante), di presentarsi sempre al meglio senza dover necessariamente spendere un sacco di soldi e soprattutto affidandosi sempre e comunque nelle mani di chi garantisce la propria affidabilità.
SUGGERIMENTO UTILE:
A volte capita che il mio Studio Fotografico organizzi Casting Fotografici per i miei lavori o per quelli di altri colleghi e/o i più diversi clienti.
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Consuelo dice
Salve! Ho letto il suo blog in cui da’ delle indicazioni su come ci si presenta ad un casting fotografico ma non ho letto nulla riguardo l’abbigliamento. Potrebbe dare qualche suggerimento? Grazie
Elio Leonardo Carchidi dice
Ciao Consuelo,
era da molto tempo che avevo nel cassetto, bell’e pronto, questo articolo dedicato proprio a questo argomento.
Non ti nego che non sei la prima a farmi questa domanda e che ogni volta che mi era stata posta mi ero ripromesso di pubblicare questo post.
Bene, ci siamo. Puoi leggerlo qui:
https://www.eliocarchidi.com/casting-cosa-indossare/
Io non sono un agente per modelle e modelli e mi sono sempre servito di professionisti esterni per reperire le persone giuste che di volta in volta mi serviva fotografare.
Ho scritto quindi quello che leggerai basandomi sulle mie esperienze e forse anche sul mio gusto personale. Ma ad essere oggettivi quello che leggerai sono certo ti servirà senz’altro a trovare la soluzione ideale per le tue esperienze lavorative.