Riflessione semiseria sulla Fotografia di Moda e sull’aspirante Fotografo di Moda…
Il Fotografo di Moda ama essere “cool”!
Anche io ho provato, in veste di Fotografo, qualche anno fa, a diventare “cool” e quindi nessun biasimo nei confronti di chi oggi, appassionato di Fotografia, continua ad essere affascinato dal volerlo diventare ad ogni costo.
Vent’anni fa però era tutto un pò diverso. Oggi la domanda si è molto ridimensionata e l’offerta, al contrario, è molto inflazionata.
Il numero dei “fotografi di moda” è certamente superiore alla quantità di case produttrici di moda.
Fare questo lavoro potrebbe non rappresentare un grande affare per chi lo fa.
Eppure, è inutile dirlo, per qualsiasi Fotografo, poter dire di fare il fotografo di moda è il massimo. Fa veramente fico!
Succede di più ai fotografi maschietti che così dicendo sperano di veder crescere le probabilità di apparire più seducenti e pieni di fascino.
L’ho già detto in altre occasioni ma è così.
Lavorare nel campo della moda dicono (quelli che ci capiscono) sia “trendy”, “cool” e “fashion”!
Quantomeno questa è la convinzione più diffusa tra i Fotografi Moderni.
Nella fase evolutiva che porta un tranquillo e appassionato fotografo (non ancora alla moda moda) a divenire “cool” si verificano, inevitabilmente, delle vere e proprie trasformazioni nel soggetto interessato.
Veri ed evidenti cambiamenti “fisici”, “estetici” ed “interiori”.
Ad esempio alcuni di loro, con vista da falco, li vedi indossare grandi occhialoni (ovviamente con lenti non graduate) che però sono, appunto, alla moda.
Altri cambiano fidanzato o fidanzata e qualcuno – può capitare anche questo – cambia anche gusti sessuali pur di mostrarsi “cool”.
I fenomeni si possono poi verificare anche contemporaneamente, in perfetto sincronismo.
Il “nostro” incomincia ad indossare lunghe sciarpe colorate, sgargianti (anche in estate), e si fa i capelli dritti con cresta o, viceversa, si rasa.
Di solito poi (non è la norma) indossa pantaloni stretti al punto di diventare cianotico.
Il massimo è se possiede e viaggia su un’auto sportiva. Meglio se cabrio e – almeno un pò – vintage.
Beve cocktail con “gente giusta” e bazzica locali “in” meglio se frequentati da “vip” intrattenendo con loro “public relations” migliorando così le proprie “attitudes”.
Non reputa molto importante il fatto di migliorare la propria tecnica fotografica. Questo è secondario.
Insomma il Fotografo di Moda è votato al sacrificio. Va a letto tardi e ha sempre la testa che gli scoppia a causa dell’alcool che è costretto ad ingerire, pur non tollerandolo, coerentemente con il proprio essere “cool”.
È necessario farlo. A tutti i costi: il gioco vale la candela.
Essere un fotografo alla moda è (quasi) sempre meglio che non esserlo:
1. Cresce il consenso sociale
2. Si è più ammirati quindi non si passa inosservati e tutti si ricordano di te.
3. Sale il livello di autostima e questo procura maggiore sensazione di benessere anche fisico oltre che psichico.
Accade a tutti gli aspiranti tali indipendentemente dal fatto di essere maschio o femmina, giovane o anziano.
Nulla di male del resto.
La vanità e l’ambizione a migliorare il proprio status è una legittima esigenza umana.
L’aspirante “fotografo cool” sta sempre rientrando da un viaggio.
Non ama lavorare in pianta stabile ma sopratutto detesta lavorare in Italia e, men che mai, a Roma. Al massimo potrebbe adattarsi, con sacrificio, a Milano.
Qualche anno fa lui stava sempre (95volte/100) rientrando dalla Spagna, poi da Londra. Oggi torna sempre dagli Stati Uniti (New York per la precisione).
Frequenta solo Fashion Stylist alla Moda, Belissime e seducenti Fotomodelle e imprenditori rampanti che più che pensare alla propria azienda pensano a collezionare consensi.
Tutto ciò è testimoniato dalle foto che il “fotografo di moda cool” pubblica su Facebook e che dimostrano inequivocabilmente la sua presenza su set fotografici da sogno, su spiagge stupende o per le strade più pittoresche delle più belle città del mondo e sullo yacht del suo attuale e momentaneo “datore di lavoro”.
È bello infatti pubblicare le foto su Facebook condividendo con amici le nostre emozioni e i luoghi dove ci troviamo.
Lo faccio anch’io quando vado con la famiglia o con amici a Ficulle* (Umbria – Italia).
È davvero fantastico sapere che tutti sanno dove sei e che tutti condividano con te la gioia di essere insieme a te anche se poi non ci sono fisicamente. È un pò come avere il dono dell’ubiquità. Cose di alto livello!
Insomma la vita del “Fotografo di Moda Cool” è davvero favolosa, invidiabile. Da sogno.
Oggi qui, domani lì. Successo, notorietà, fortuna…
Sono oggettivamente detestabile!
Non c’è nulla da fare esordisco sempre parlando di Fotografia e poi vado a finire a fare il predicatore frustrato, invidioso.
Mi sarebbe davvero piaciuto essere un “fotografo di moda” innamorato del “cool” ma ormai è troppo tardi, non potrò mai più esserlo anche se il “cool” continua a piacermi ancora!
Mi sento antico, obsoleto da rottamare. Sono depresso!
Sono assalito e divorato dall’invidia di chi ha raggiunto questo traguardo.
Io gli occhialoni sono costretto a portarli con lenti spesse e antiestetiche perchè fortemente miope, e la sciarpa (solo in inverno), è una vera e propria prescrizione medica del mio medico/amico Pasquale che me la impone per preservarmi dalle numerose riacutizzazioni della mia faringo-tracheite cronica.
Ma quello che si dice sull’essere “cool” sarà tutto vero?
Non è che le favole le raccontano anche i Fotografi e non solo i politici?
Non è che l’umana voglia di distinguersi dagli altri ad ogni costo rappresenta un pur se umano difetto che attanaglia un pò tutti anche noi Fotografi?
Ditemi cosa ne pensate?
Datemi un consiglio su come sbrogliare questo mio ennesimo, doloroso e ancora irrisolto dubbio amletico.
“Fotografo di Moda Cool” o “Fotografo punto e basta”?
* (da Wikipedia): Ficulle è un comune di 1.715 abitanti della provincia di Terni.
Gaetano Paraggio dice
mi viene in mente un nome leggendo queste righe 🙂 e devo dire che hai centrato in pieno!