Stabilito che voglio diventare un fotografo professionista cosa faccio per diventarlo?
Io, osservando gli altri e basandomi sulla mia esperienza personale, ho constatato che ci sono pochi modi per farlo, diciamo 3:
- Continuo a farlo così come lo facevo da fotoamatore. Mi metto in regola con il fisco, apro una partita IVA e, se poi ho maggiore disponibilità economica, magari affitto uno spazio per allestire il mio studio fotografico. Mia sorella e la mia fidanzata (ma anche un mio caro amico) mi dicono che sono bravo a fare le foto e quindi perché non farlo visto che non è necessario essere in possesso di alcun titolo e/o referenza?
- Seguo le mode e vedo quello che “tira” in quel momento. Se è il momento propizio per l’e-commerce mi metto a fare still-life di oggetti, oppure fotografo bambini, oppure fotografo gli animali (cani e gatti soprattutto, vista l’aria che tira). La mia speranza è di diventare ricco e famoso in poco tempo perché quella è una cosa che in quel momento va’! Ricordi, per esempio, il boom delle sigarette elettroniche? Tutti ad aprire negozi per poi chiuderli nell’arco di un mese o poco più.
- Mi trasformo in Artista e punto tutto sulle mie passioni e su quel che amo fare. Realizzo fotografie che piacciono solo a me e che spero piaceranno ad altri pochi e attenti esperti di arte (la mia). Così facendo restringo la nicchia di mercato (e anche la cinghia) in attesa del “grande salto” che mi porterà al successo e magari al MOMA.
In tutt’e 3 i casi, a mio parere, sto partendo con il piede sbagliato. Nessuna scelta tra quelle elencate mi potrà garantire di riuscire nell’impresa.
Ma allora esiste un modo per diventare Fotografo Professionista e sopravvivere a questa scelta? Io credo di sì!
La Soluzione è: Cercare Soluzioni Alternative a quelle standard che mi vengono propinate in ogni dove.
Studiare la Fotografia è indispensabile, non basta possedere una fotocamera per fare il fotografo, bisogna acquisire conoscenze approfondite per poter soddisfare le varie esigenze dei committenti.
Ma studiare Fotografia in maniera superficiale, magari seguendo un workshop fotografico della durata di qualche ora o giorno non serve a granché. Bisogna studiare seriamente, prendere coscienza di ciò che si fa per contestualizzare il lavoro risolvendo i problemi nella maniera più semplice possibile.
Penso e ripenso alla schiera di “Docenti di fotografia“, di “Massimi esperti di fotografia” che organizzano le migliaia di “Corsi di Fotografia” e “Workshop Fotografici” a loro dire ad alta specializzazione (photowalk, street-photography, fotografia glamour ecc.) seriamente impegnati nell’addestrare sedicenti fotografi di successo che poi, a loro volta, formeranno anche loro altri fotografi di successo e poi ancora altri fotografi… e fotografi… e fotografi di grande fama.
Basando tutto sulla “divulgazione” di concetti fotografici ormai obsoleti, inutili e scontati, che basta andare su google per ritrovarne a bizzeffe magari ancora più efficaci. Puntano sulla buona fede di chi, con grande umiltà, si affida nelle loro mani arrogandosi con grande faccia tosta competenze di cui non sono in possesso e che non hanno mai messo in pratica in alcun modo.
Insomma è questa “La Catena di Sant’Antonio dei Fotografi” a cui facevo cenno. Il proliferare di una lunga sfilza di fotografi allineati in una sorta di progressione geometrica che non finisce più!
Cosa voglio dire dicendo questo? Intendo dire che il mestiere di Fotografo, come quello del meccanico, dell’idraulico, del medico che lavorano in proprio non possono prescindere dal dover acquisire altre competenze e altri livelli di conoscenza che vanno al di là del fatto di saper scattare una fotografia.
Fare il Fotografo Professionista ai tempi d’oggi, vuol dire (necessariamente) avere (almeno) un’infarinatura di economia, di marketing, di informatica oltre alla semplice conoscenza della “tecnica fotografica” che dovrebbe presupporsi acquisita già in partenza.
Diventare Fotografo Professionista significa conoscere il mondo che ci circonda guardandolo sì con gli occhi e con il cuore ma anche e soprattutto con la testa, non vivendolo solo attraverso i social ma standoci dentro fino in fondo.
Io non so come la vedi tu, se ci tieni a dire la tua dilla pure, proviamo a spezzare insieme quella che ho maliziosamente definito “La catena di Sant’Antonio dei Fotografi“