“Perchè mi sta succedendo questo? Perché sto arrivando ad odiare la fotografia? Una delle cose che ho amato veramente, la fotografia, si sta trasformando in qualcosa di odioso che sta distruggendo la mia creatività, sta uccidendo la mia passione e sta caricando la mia vita di stress!”
Sono passati un pò di anni da quando, per inseguire la mia passione per la fotografia, mi sono trasferito a Roma per frequentare prima l’Università e poi iscrivermi ad una delle più prestigiose Scuole di Fotografia della città.
Scelsi una buona Scuola di Fotografia, oltremodo costosa, che frequentai a tempo pieno per oltre 3 anni. È inutile dire che ero stato costretto a coinvolgere anche i miei genitori in questa scelta, visto che avevo 18 anni (o poco più) e non avevo una fonte di guadagno fissa. Pur se non del tutto convinti, loro malgrado, appoggiarono benevolmente la mia scelta.
La mia è stata una scelta convinta della quale, soprattutto oggi, vado molto fiero. Credo anche di conoscere le motivazioni che allora mi spinsero a farla e forse è per questo che ancora adesso continua a regalarmi un’infinità di soddisfazioni sia in campo lavorativo che amicale.
Uno dei miei migliori amici e colleghi l’ho conosciuto lì, nella mia Scuola di Fotografia. Ho condiviso con lui, più che con altri, questa passione.
L’ho apprezzato molto soprattutto quando, a distanza di poco tempo dalla fine dei nostri corsi di studio, era riuscito, pur con grandi sacrifici, ad avviare un suo Studio Fotografico facendolo divenire in pochissimo tempo uno degli Studi Fotografici più apprezzati d’Italia (non esagero, giuro!). Sono passati oltre vent’anni da allora!
Pur vivendo entrambi in posti diversi, non abbiamo mai smesso di sentirci e, quando se ne presenta l’occasione, ci incontriamo con piacere.
Per noi è ovvio parlare di Fotografia e non ne parliamo solo in maniera nostalgica ricordando i bei tempi andati; ci scambiamo pareri, esperienze e, qualche volta, ci consoliamo a vicenda parlando delle varie problematiche che di tanto in tanto siamo costretti ad affrontare.
Dopo qualche mese che non ci sentivamo più, proprio pochi giorni fa ho ricevuto una sua telefonata. Non era di buon umore.
La conversazione non era esattamente quella che mi aspettavo!
Per la prima volta gli sentivo usare parole dure. Era scoraggiato, deluso, mortificato.
Dette da lui, che ancora oggi rimane un famoso fotografo professionista, molto stimato e apprezzato da tutti, queste parole mi hanno colpito ancora di più.
Si rivolgeva a me chiedendomi di aiutarlo a trovare una soluzione, voleva sentirsi dare da me un consiglio su come fare soldi con la fotografia nella viva speranza di poterla continuare a fare guadagnando in maniera decente.
Gli ho chiesto come mai si sentiva così giù, perché non provava a far rinascere la sua vecchia passione per la fotografia magari cercando posti nuovi dove (ri)trovare nuovi stimoli e (ri)accendere la sua creatività.
Dopo una pausa (tanto è che pensavo fosse caduta la linea telefonica) l’ho sentito sbottare, quasi piangeva dalla rabbia.
Tra i singhiozzi, mi diceva semplicemente che ne aveva abbastanza della fotografia. La pressione da parte di sua moglie che lo spingeva a smettere era troppo forte e l’unica via che gli sembrava aver trovato per uscire da questa situazione incresciosa era quella di vendere tutte le sue macchine fotografiche, le attrezzature fotografiche cercando di salvare economicamente, almeno in parte, tutto quello che aveva costruito in tanti anni di lavoro.
Per me è stato doloroso sentirglielo dire, era esattamente come se il nostro sogno comune, le nostre speranze, le nostre ambizioni stessero per morire.
“Purtroppo – ho cercato di dirgli – il tuo non è un caso isolato, sono molti i fotografi (tutti bravi professionisti) che sono tentati a fare una scelta del genere, che si sentono costretti a rinunciare. Ce ne sono molti altri di fotografi che in questo momento vivono la tua stessa situazione e, per fortuna, non prendono tutti questa straziante decisione.”
Non so perchè sto raccontando questa storia e non so nemmeno spiegarmi il perchè sono rimasto così stupito davanti a questa notizia che in verità conosco bene perchè ormai la sento raccontare spesso e da tanti fotografi.
Oggi molti fotografi professionisti (quelli che vivono solo di fotografia) sono molto tentati dal prendere una decisione del genere. A me, almeno per ora, non è accaduto ma non posso negare che qualche volta, per qualche istante, ci ho pensato anch’io!
Voglio dire, hai mai sentito anche tu venire meno l’entusiasmo che ti spinge a fare ancora il fotografo? Ti sei mai accorto di provare meno passione nei confronti di questo mestiere rispetto a quando hai iniziato? Io credo di sì, penso sia una cosa umana, che capita un pò a tutti sentirsi a volte scoraggiati soprattutto in momenti come questi che stiamo attraversando!
È facile a volte sentirsi stanchi di fronte al grande stress che viviamo e questa esperienza è molto più comune di quanto si possa pensare!
Ma è anche inutile e dannosa.
Senza volere apparire catastrofisti il problema è che questo tipo di atteggiamento, da parte dei fotografi, rischia di danneggiare il settore della fotografia nel suo complesso.
Che cosa c’è che non va?
Da cosa nascono i nostri dubbi?
Come è possibile trasformare una grande passione vissuta con grandissimo entusiasmo in un sentimento così doloroso? Come ci si può trasformare da artista ambizioso in un vecchio relitto che non riesce più a fare una foto?
La risposta è che (come quasi tutto nella vita) tutto quello che facciamo, che ci piaccia o no, ruota intorno al denaro, anche nel mestiere di fotografo e, per essere più precisi, tutto quanto ruota intorno alla mancanza di denaro.
Un fotografo professionista ha bisogno di soldi per sopravvivere, come tutti del resto. Svendere il proprio lavoro, tagliare drasticamente i prezzi è come trovarsi in mezzo al deserto senza acqua: più ne hai bisogno e più te ne privi.
Quando manca il denaro contante, dunque la disponibilità di cassa, i primi settori sui quali si punta per tagliare le spese sono il marketing, la pubblicità e non si investe più.
Questo è un grave errore: se la pubblicità e il marketing si fermano, è come se le luci si spegnessero, soprattutto per un fotografo: il business scompare definitivamente.
Niente Marketing – >> Nessun Cliente – >> Niente denaro – >> Nessun investimento
Quando lo stress e la preoccupazione per il nostro conto bancario che è a secco crescono fino a raggiungere proporzioni insopportabili allora c’è rischio che ci assalga la tentazione, davvero molto forte, di abbassare i prezzi, di svenderci appunto! Non va bene, quasi mai, perché il rischio, alla fine, è quello di vedere scomparire la nostra azienda in un buco nero dal quale sarà davvero difficile venire fuori.
Questo è quello che ci accade e tutto a causa della mancanza di denaro.
Da qui nasce la mia domanda:
Come fare soldi con la fotografia amando ancora quello che facciamo e senza dover essere costretti a svendere le nostre macchine fotografiche?
Potremmo leggere scaffali interi di libri per trovare una risposta univoca a questa domanda ma sono sicuro che non ne troveremo mai una che vale per tutti, sul come fare soldi con la fotografia ci sono troppe variabili che intervengono, non esiste un “metodo magico”.
Quello che funziona per un fotografo può non funzionare per un altro, per esempio.
È questo uno dei motivi per cui tutti i cosiddetti “segreti del successo”, che trovi a migliaia anche su internet (venduti a caro prezzo) non producono quasi mai i risultati sperati.
Dopo una lunga esperienza maturata nel parlare con decine di fotografi provenienti da tutti gli angoli del mondo, mi sono convinto che alcune soluzioni esistono davvero ma che bisogna partire dal principio che non sono universali, non sono uguali per tutti.
Io personalmente, per esempio, ho identificato alcune aree principali in cui, pur continuando a fare il fotografo professionista, sono riuscito ad ottenere risultati economici che mi permettessero di continuare a farlo divertendomi e questo mi è molto servito a dare speranza sul mio futuro di fotografo però, come dicevo, rimango convinto del fatto che la strada che io ho trovato non va bene per tutti o quantomeno per chi è diverso da me.
Davanti alla realtà del trovarsi senza denaro la prima cosa da fare è chiederci quanto siamo disposti a cambiare, quanto siamo vogliosi di voler sperimentare nuove soluzioni (alternative) mettendo da parte il nostro orgoglio e sapendo distinguere i nostri limiti dalle nostre peculiarità. Per fare il fotografo non è indispensabile “apparire cool” lo si può benissimo fare senza esserlo, per piacere, per il vero gusto di farlo.
C’è una cosa però che funziona per tutti – non solo per quelli che vogliono fare il fotografo – ed è quella di scavare dentro di noi nella speranza di trovare quel pizzico di umiltà che nella vita e nel lavoro possono aiutarci davvero tanto. Armiamoci dunque di questo prezioso strumento e proviamo a resistere ancora.
Pur avendo appurato che il “metodo magico” per diventare fotografi non esiste rimango altresì convinto del fatto che la fotografia la si può ancora continuare ad amare senza dover per questo svendere la nostra macchina fotografica, i nostri “obiettivi” oppure – peggio – la nostra anima.
Se ti piace fare fotografie e ami davvero la fotografia sono certo che la soluzione per fare il fotografo la troverai da solo, studiando, approfondendo quello che già conosci o che credi di conoscere e soprattutto lottando contro le tue resistenze.
Mi piacerebbe sentire qualche parere in merito. Se hai qualche idea esprimila liberamente qui sotto, magari aiuterai me, un tuo amico o te stesso ad uscire fuori dal tunnel della rinuncia.
Se hai trovato interessante questo articolo e ti piacerebbe leggerne altri lascia il tuo indirizzo email nella casella che trovi sotto e ci penserò io ad aggiornarti sulle nuove uscite.
L’iscrizione è ASSOLUTAMENTE GRATUITA e non comporta alcun impegno da parte tua!
Salve,sono un fotografo “matrimonialista”,diciamo che per la nostra categoria l’arte non sta più nel fare belle foto, bensì competere con la concorrenza sleale fattaci dai colleghi stessi che vendono servizi fotografici fatti con mezzi semiprofessionali,con manovalanza non qualificata. Inoltre ormai le cerimonie sono diventate dei veri e propri show in cui tutto è estremizzato e fasullo,noi poveri fotografi dobbiamo rendere sincere delle emozioni che non ci sono,creare delle atmosfere da film in ambienti che non sempre aiutano.
Non molliamo perchè appena abbiamo l’occhio appoggiato nel mirino diventa tutto naturalmente magico e facile.
Fotografare e come leggere un libro per poi recensirlo,la nostra opinione magari non conta ,ma senza di quella mancherebbe un’altro punto di vista.
AD MAIORA !!
Ciao Giuseppe, comprendo benissimo la tua situazione e direi però che quello che tu dici non dipende solamente dai concorrenti ma sopratutto dalla committenza. Se è vero che esiste concorrenza sleale è anche vero che c’è chi ne fa domanda e qui il discorso diventa molto più ampio.
Bisognerebbe educare i propri clienti e offrire loro buone ragioni per scegliere meglio.
Una giovane coppia sposi può essere sedotta dalla “convenienza del prezzo” per poi magari accorgersi che spendere meno, a volte, può significare spendere male. TI abbraccio!
ciao Elio, sono inciampato nel tuo sito (vorrei farti i complimenti ma trovo sia una banalità, un piccolo che fa i complimenti a un grande)comunque io credo che questa crisi sia dovuta a tutta questa colossale manovra di marketing con telefonini, compattine ecc… ingannando le persone facendole sentire tutte dei fenomeni. Più gente fotografa e crede di essere brava più si vende. Questo ha portato alla banalizzazione del lavoro del fotografo. Si sente piu spesso dire : ma no il fotografo te le faccio io le foto e meglio.Poi non si stampa più (non io) così un’immagine passa da un supporto ad un’altro vista sempre in maniera differente perdendo le caratteristiche che hanno indotto il fotografo a farla. Potrei andare avanti un’altra ora a scrivere …. grazie per la pazienza di avermi ascoltato ciao Alberto
Caro Alberto, grazie per il tuo commento.
“Tiremm innanz!” 😉
cmq e vero con tutta questa tecnologia si sento tutti fotografi xke magari hanno qualche conoscenza del photoshop, prima la si creava la foto dall inizio fino alla fine oggi la puoi cambiare al pc
mamma mia come ti do ragione!! concordo pienamente
Sono contento che tu sia d’accordo Gaia… ma non prendermi troppo sul serio.
In fondo questo è anche un modo per scongiurare il peggio 😉
Ciao Gianluca, scusa per averti citato la situazione è comune a tanti ma non bisogna darsi per vinti! Le alternative esistono anche se molte non dipendono solo da noi e dalle nostre scelte. Non è una cosa che riguarda solo i fotografi ma gli artigiani tutti, i commercianti, le piccole aziende e così via… Sono cose dette e ridette, trite e ritrite. Il nostro guaio comune è di trovarci nelle mani di una “classe dirigente” assolutamente incapace ed ignorante che difende solo le lobbies ed il proprio elettorato… Le soluzioni ci sono, esistono e sono anche a portata di mano, lo giuro!
Cara Rosanna e chi molla? 😉
Non mi ricordavo di averti chiamato così disperato…. 🙂 🙂
A parte gli scherzi è una situazione veramente simile a tanti di noi e apparentemente senza soluzione, ma forse non solo apparentemente. Mi fa pacere sentire un pò di ottimismo nelle tue parole ma io sinceramente ho cercato e scavato dentro me stesso ma ancora non ho trovato una soluzione e non so se mai la riuscirò a trovare. Credo ormai che lentamente (anzi velocemente) la fotografia si stia avviando verso l’obsolescenza o peggio ancora sta perdendo quel valore artistico e professionale che tanto ci ha coinvolto ai nostri inizi.
Non ho ancora mollato ma non so quanto resisterò ancora….
Ciao
Ciao Gianluca, scusa per averti citato la situazione è comune a tanti ma non bisogna darsi per vinti! Le alternative esistono anche se molte non dipendono solo da noi e dalle nostre scelte. Non è una cosa che riguarda solo i fotografi ma gli artigiani tutti, i commercianti, le piccole aziende e così via… Sono cose dette e ridette, trite e ritrite. Il nostro guaio comune è di trovarci nelle mani di una “classe dirigente” assolutamente incapace ed ignorante che difende solo le lobbies ed il proprio elettorato… Le soluzioni ci sono, esistono e sono anche a portata di mano, lo giuro!
cmq e vero con tutta questa tecnologia si sento tutti fotografi xke magari hanno qualche conoscenza del photoshop, prima la si creava la foto dall inizio fino alla fine oggi la puoi cambiare al pc
il problemi con i soldi nella fotografia possono rubarti creativita ma non l amore e la passione x essa,sarebbe come rinunciare a vivere x un vero fotografo.
Cara Rosanna e chi molla? 😉