INDICE -
- Storia del Portfolio Fotografico
- Perché scegliere me come fotografo e non altri tra i tanti?
- Cosa chiede il cliente ad un esperto in fotografia di medicina estetica e dermatologia?
- Cosa chiede un “cliente commerciale” ad un fotografo professionista?
- Competenze specifiche testimoniate
- Attrezzature fotografiche idonee (Fotocamere, luci, accessori)
- Spazi di lavoro idonei (Location, props)
- Velocità d’esecuzione. Ottimizzazione di costi e tempi di lavorazione
- Creatività “mediata”
- Soluzione immediata dei problemi
- Dopo la semina – per il fotografo – la raccolta dei frutti. Le immagini finali.
Parigi, Settembre 2018 (Palazzo dei Congressi). La casa farmaceutica Menarini presenta ufficialmente e per la prima volta, Relife Company, una nuova compagnia nella quale vengo arruolato come esperto di fotografia di medicina estetica e Dermatologia.
Storia del Portfolio Fotografico
La storia per me inizia nell’autunno del 2017, con una telefonata ricevuta direttamente dalla direzione marketing della Società Menarini.
Non c’era dubbio che conoscessi già la prestigiosa casa farmaceutica fiorentina ma fino a quel momento ero stato semplicemente uno dei tanti milioni di clienti/consumatori che faceva uso dei loro prodotti per lenire qualche male di stagione.
Del resto, chi non ha mai fatto uso del “VIVIN-C“, “FASTUM“, “ENANTYUM” o di altri tra i numerosi prodotti farmaceutici che questa azienda produce da oltre 100 anni?
La storia in questo caso si presentava in maniera diversa. Non ero stato chiamato in causa come “consumatore” ma bensì come “fornitore” di servizi.
Con un anno di anticipo vengo informato che c’è in progetto l’idea di lanciare un nuovo brand nel campo della medicina estetica e della dermatologia.
Il ruolo per il quale ero candidato, all’interno della squadra Relife Company, era quello di fotografo specializzato in ritratto e beauty, che del resto era ed è il mio mestiere.
Da lì a poco tempo, se lo avessi desiderato, avrei prestato le mie competenze e conoscenze alla fotografia di medicina estetica e dermatologia.
Mi era stata offerta l’opportunità di una nuova sfida, l’occasione di appendere al petto una nuova medaglia professionale conquistata sul campo della mia lunga esperienza lavorativa.
Niente inciuci o raccomandazioni, nessun giro di conoscenze.
La sola cosa che aveva spinto la società a propormi questo incarico era stata la lettura del mio portfolio fotografico professionale. Questo e basta.
Del resto la fotografia di “beauty” ( o di “bellezza”) è il mestiere a cui ho dedicato la maggior parte della mia vita lavorativa; è la specialità che ho affinato durante il corso di oltre un trentennio e… sin da quando photoshop non esisteva. Certamente sarebbe stato strano se mi avessero consultato come fotografo di matrimonio o di altra specialità.
Perché scegliere me come fotografo e non altri tra i tanti?
Qualche decennio fa, agli inizi – per ovvie cause di forza maggiore –, il lavoro di “pulitura della pelle” ero stato costretto ad imparare a farlo in fase di scatto e cioè mediante la gestione manuale delle luci, della pellicola, della stampa finale.
Imperfezioni, foruncoli, acne, sfoghi erpetici e quant’altro, non potevano essere rimossi dopo lo scatto, il fotografo doveva avere acquisito una sufficiente esperienza per evitarlo prima, in partenza, con un abile controllo dell’illuminazione e del trucco.
Non esisteva nessun rimedio posticcio (forse solo e in parte nel bianco e nero) per correggere le fisiologiche imperfezioni della pelle e del viso della modella. Non sarebbe stato gradito nella fotografia di beauty (o di bellezza come si preferisce dire) presentare un viso e una pelle imperfetti.
Evidentemente questa lunga scuola di bottega non era stata per niente inutile. Oggi, per un fotografo della mia generazione risolvere problemi del genere davanti ad un monitor è veramente un divertente gioco da ragazzi.
Chi come me ha avuto modo di vivere quelle passate esperienze ha il grosso vantaggio – sommando le vecchie alle nuove conoscenze – di essere più efficace e svelto nella soluzione dei problemi che possono presentarsi o sorgere sul set fotografico, prima, durante e dopo lo scatto.
Ed il cliente è questo quello che vuole: avere la certezza che durante lo shooting tutto fili liscio, che in ogni sorta di situazione ci si possa inaspettatamente trovare, il fotografo e il suo staff abbiano sempre una soluzione pronta per risolvere ogni problema nel migliore dei modi.
Per un fotografo come me aver avuto l'”involontaria” opportunità di attraversare i momenti di passaggio dalla fotografia tradizionale a quella digitale ha rappresentato senza dubbio un grande privilegio che il cliente apprezza molto.
Inoltre, l’aver maturato esperienze e conoscenze a contatto con clienti altrettanto prestigiosi come la Menarini, Sigma-Tau, Pfizer, Lundbeck, L’Oreal, Schwarzkopf, Kemon, Cotton Club etc. rassicura il committente e nel contempo anche me, facendomi sentire pronto ad affrontare tutte le sfide lavorativa, ad ogni livello.
Cosa chiede il cliente ad un esperto in fotografia di medicina estetica e dermatologia?
Tutti i clienti chiedono le stesse cose ad ogni fotografo professionista che si rispetti. Che siano privati, aziende e persone di ogni genere quello che è il dovere del fotografo è di realizzare belle fotografie così come gli vengono chieste.
Il desiderio di tutti coloro che si rivolgono al fotografo è quello di ottenere foto belle, che li rappresentino e che esprimano al meglio la loro identità personale e/o aziendale.
L’obiettivo del cliente “commerciale” ovviamente è quello di distinguersi dai concorrenti esaltando il proprio marchio, rendendolo seducente e appetibile attraverso le immagini.
Alla fine lo scopo finale – più che legittimo – per un’Azienda di ogni tipo e anche farmaceutica, è quello di vendere meglio i prodotti rendendoli appetibili. E qui la sfida per il fotografo diventa ancora più dura.
Cosa chiede un “cliente commerciale” ad un fotografo professionista?
Riassumendo per punti, ogni azienda o professionista al fotografo chiedono:
Competenze specifiche testimoniate
Un portfolio fotografico che esprima lo stile del fotografo e presenti i lavori realizzati nel corso degli anni, le esperienze a contatto con altri clienti. È questo quello su cui il committente basa la sua prima scelta.
Attrezzature fotografiche idonee (Fotocamere, luci, accessori)
La fotografia, che piaccia o no, è fatta anche di tecnologia. Non basta la semplice creatività del fotografo e la voglia di esprimere il proprio talento a soddisfare le esigenze di un’azienda. Servono le immagini e queste non possono essere realizzate al meglio se non si possiedono e non si sanno usare le giuste attrezzature.
Spazi di lavoro idonei (Location, props)
Uno studio fotografico è il minimo che un fotografo professionista deve saper gestire bene. Deve avere a disposizione tutto quello che gli serve per lavorare meglio. Insieme alle giuste attrezzature fotografiche lo spazio di lavoro rappresenta un plus indispensabile per il fotografo e anche per il cliente che ha un punto di riferimento fisico a cui rivolgersi.
Velocità d’esecuzione. Ottimizzazione di costi e tempi di lavorazione
Nella fotografia commerciale, pubblicitaria e nel marketing in generale, il tempo e la gestione del budget sono i due fattori principali sulla base dei quali viene programmato ogni progetto. Il fotografo deve essere in grado di ottenere il miglior risultato possibile proponendo la più ragionevole proposta economica garantendo i tempi minimi necessari per realizzare il lavoro.
Creatività “mediata”
La creatività e la fantasia sono caratteristiche importanti che un fotografo deve possedere ma da sole non bastano per soddisfare le esigenze aziendali o per vendere un prodotto. Dietro al fotografo operano la direzione marketing e l’agenzia pubblicitaria. Un buon fotografo professionista deve mediare e concordare i risultati con queste figure pur non rinunciando ad esprimere il proprio stile.
Soluzione immediata dei problemi
Sul set fotografico può accadere ogni imprevisto. Un fotografo professionista deve essere sempre pronto a trovare le giuste soluzioni ai problemi che potrebbero presentarsi durante lo shooting. Rallentare o addirittura fermare il flusso di lavoro che coinvolge più soggetti potrebbe essere un problema per il committente ma anche per il fotografo stesso.
In particolare, nella fotografia di medicina estetica e dermatologia il committente deve esigere dal fotografo…
- Lunga esperienza professionale sul campo
- Gestione ottimizzata dello staff di lavoro (MUA, Stylist, Assistenti)
- Gestione di modelle e modelle sul set e fuori dal set
- Capacità interpretative del mood
- Conoscenza delle tecniche di produzione grafica tipografica
Dopo la semina – per il fotografo – la raccolta dei frutti. Le immagini finali.
È bella questa storia vissuta con Relife Company di Menarini, sono veramente fiero dei risultati ottenuti, soprattutto quando penso che i risultati ottenuti non sono frutto di 1 solo anno di lavoro che ha compreso in tutto 6 sessioni di shooting, ma della somma di 40+1 anni di esperienza e caparbietà e di centinaia di produzioni fotografiche da me realizzate nel tempo.
Alla fine, anche in questa occasione, tutto è andato per il meglio, esattamente così come doveva andare.
Il cliente è felice, è soddisfatto, ha ottenuto quello che voleva.
Ma io lo sono ancora di più perché questa nuova esperienza mi ha fatto vestire una nuova pelle: mi sento di potermi presentare ai miei futuri clienti – con tutta tranquillità – nelle vesti di affidabile fotografo professionista specializzato nella fotografia di medicina estetica e dermatologia!
Ecco una selezione di immagini fotografiche liberamente interpretate da me stesso per l’esclusiva mostra fotografica al Palazzo dei Congressi di Parigi (Parigi autunno 2018).
Un libro fotografico con una vasta selezione delle immagini realizzate per questo progetto durato circa 1 anno di lavoro dall’autunno 2017 fino a quello del 2018
Del resto tutto questo era già scritto nella storia di Relife Company…
MY SKIN SAYS HOW I FEEL
Relife Company by Menarini
(La mia pelle dice come mi sento)
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Fotografie di medicina estetica e dermatologia
Oppure…
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