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Quanto vale una fotografia? Come si valuta il costo delle fotografie d’autore? Cosa ci stiamo perdendo in questi ultimi anni riguardo alla fotografia?
COSA CI RIMANE DELLA FOTOGRAFIA
Nella mia casa natale, quella in cui sono nato e cresciuto (parecchi) anni fa, sono ancora ben conservate, in un grande cesto di vimini, centinaia di fotografie di famiglia che ritraggono i miei familiari, amici e parenti, i miei nonni e addirittura qualche bisnonno.
Parlo di stampe originali su carta fotografica di qualche tempo addietro.
Sugli scaffali, sui ripiani delle librerie che arredano la mia vecchia casa, ci sono ancora, incorniciate a regola d’arte, delle fantastiche stampe in bianco e nero.
Quando ci torno, da solo o in compagnia di amici le ammiro sempre con grande piacere.
Non sono immagini da collezione sono fotografie come ce ne sono tante in tutte le case, sono momenti di vita familiare e amicale vissuta e stampata su carta.
Quelle che tra queste vecchie immagini di più mi coinvolgono sono i ritratti di mio padre e mia madre, autentiche opere d’arte, realizzate negli anni ’60 da un bravissimo fotografo napoletano, tale Schultz.
Immagini che a distanza di quasi 50 anni mi regalano sempre grandi emozioni e non solo a me ma a chiunque le guardi.
In tutte le famiglie c’è un cassetto o una scatola zeppa di fotografie, alcune bellissime, altre meno ma in ognuna di queste immagini c’è un pezzo della nostra storia, ci sono i nostri ricordi.
È questo che ci lasciano le fotografie, è questa la ragione per la quale tutti amiamo la fotografia!
COME VIVIAMO OGGI LA FOTOGRAFIA
Nella casa in cui vivo oggi insieme alla mia nuova famiglia non ci sono stampe fotografiche di mio figlio attaccate alle pareti e nemmeno mie o di mia moglie.
In verità qualcuna c’è ed è incorniciata sugli scaffali, giusto poche foto e le più recenti risalgono oltretutto ad almeno una decina di anni fa.
Strano, eppure faccio il fotografo, in 40 anni ho fotografato più di 3000 persone e non ho una stampa fotografica di mio figlio (?!)
Con tutte le migliaia di foto che tutti noi scattiamo quotidianamente sembra si sia perso il desiderio di renderle vive, tangibili e sempre presenti negli ambienti che frequentiamo abitualmente.
Con tutte le fotografie digitali memorizzate sul nostro smartphone o condivise nel cloud abbiamo perso il senso della concretezza e pure i nostri ricordi sono diventati virtuali.
Non abbiamo più un album fotografico da sfogliare, fotografie stampate su carta o attaccate alle pareti della nostra casa o sulla scrivania.
In effetti non sappiamo più dire quanto vale una fotografia.
Viviamo in uno strano paradosso rispetto alla fotografia: momenti di vita vissuta si trasformano in minuscoli punti luminosi – i famosi pixel per i quali si lotta a vedere chi ne ha di più – da poter guardare solo su un monitor acceso che una volta spento le fa scomparire.
Utilizziamo le immagini come salvaschermo, o come sfondo del cellulare ma non ne abbiamo nessuna che si possa toccare con mano, che si possa ammirare emozionandoci anche a schermo spento.
Ci siamo convinti che è inutile spendere del denaro per avere una buona fotografia quando è così facile ottenerla senza che ci costi nulla usando il nostro telefonino; è esattamente come dire che è stupido sederci a tavola e gustare un buon piatto di spaghetti se possiamo sostituirlo con ottime pasticche insapori a base di integratori.
Una bella fotografia su carta, fatta a mano con cura e sapienza, regala emozioni che vanno oltre il suo prezzo in denaro e dura tutta una vita; una bella fotografia artistica può assumere anche un valore economico di gran lunga maggiore di quello che si è speso per averla.
Funziona così quando si tratta di opere artistiche, il loro valore non sta nel loro costo originario ma è in tutto quello che riescono a trasmettere.
QUANTO VALE UNA FOTOGRAFIA
Da qualche tempo, personalmente, tendo a non fidarmi più molto di quello che leggo sui giornali e dunque li guardo poco, preferisco utilizzare altri canali per tenermi informato.
Quando però sbirciando qualche pagina mi appare un titolo, un annuncio o un qualcosa che rimanda alla fotografia non posso resistere alla tentazione di fare un approfondimento.
Il “The Guardian” è uno dei quotidiani più vecchi e famosi al mondo e questo presuppone una sua credibilità acquisita nel tempo.
Proprio su questo quotidiano, non molto tempo fa, appariva un’articolo dedicato alla fotografia nel quale si affermava che la quotazione delle stampe fotografiche rispetto a quella di altre forme di arte figurativa sono in netta e rapida crescita.
Allora, quanto vale una fotografia?
La famosa galleria d’arte di Chicago, Art Institute of Chicago, una delle più grandi gallerie al mondo, ha battuto una fotografia scattata nel 1990 da Thomas Struth per 777.088$ (circa 700.000€). Si tratta di informazioni verificate!
La notizia desta ancora più stupore se si pensa che non esiste un’unica copia di questa fotografia ma ne sono state stampate almeno altre 10 copie oppure molte di più; nessuno sa quante.
Quello che emerge è che oggigiorno i ricchi benestanti che si dedicano al collezionismo sono fortemente attratti dalle fotografia artistiche, soprattutto se timbrate, firmate e stampate in unica copia o al massimo in pochissime copie.
Se una volta i tappeti orientali, le auto d’epoca e anche la pittura monopolizzavano il mercato dell’arte attirando l’interesse del collezionista, oggi è la fotografia che va alla grande.
Robert Mapplethorpe e Andreas Gursky hanno venduto nel 2016 immagini per 400.000$ (circa 350.000€).
Detta così, investire del denaro per l’acquisto di una fotografia potrebbe in effetti sembrare una di quelle cose riservate esclusivamente ai ricchi.
INVESTIRE NELLA FOTOGRAFIA
Cosa vuol dire questo per una persona qualunque, semplice come noi che non siamo né ricchi e magari nemmeno benestanti?
A mio parere questo significa che bisogna sfatare il mito che spendere del denaro per avere una fotografia “artistica” o “artigianale” è esattamente come buttare via il denaro ma rappresenta invece un investimento che, per quanto piccolo, magari un giorno potrebbe addirittura trasformarsi in uno più fruttuoso se è il denaro quello a cui si mira.
La fotografia tradizionale sembra ormai con grande evidenza essere in fase di estinzione e siamo pochi i fotografi attivi che l’abbiamo praticata per alcuni decenni e ancora continuiamo a farla.
Si tratta di una vera e propria specializzazione, di un vero mestiere, di un’arte che mano a mano andrà ad estinguersi ed è proprio per questo che acquisisce sempre maggior valore.
Tutto ciò non vuol dire che per avere una propria fotografia, un proprio ritratto o uno di famiglia bisogna investire le cifre che il “The Guardian” ci ha riferito, basta meno, molto di meno e non è necessario trovarsi a Chicago,da Sotheby’s a Londra o chissà in quale famosa galleria dall’altra parte del mondo.
Una buona fotografia che vale e che va oltre il suo costo è possibile ottenerla con dei costi assolutamente accessibili investendo solo maggiore sentimento ed emozione magari con la speranza che quello che si è speso oggi un giorno diventi di altissimo valore emotivo e magari anche economico.
A questo punto sono assolutamente convinto che proseguire nel dedicarmi alla fotografia tradizionale, quella originale fatta a mano, rappresenta per me e per chi ama le cose belle un dovere oltre che un piacere.
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Vito dice
Salve mi chiamo vito ho sia l album che fotografie del 900 vorrei vendere sia album che foto come posso fare grazie
Elio Leonardo Carchidi dice
Ciao Vito, da quello che capisco si tratta di cose private e personali, o no? Ci sono vari modi di proporre la vendita di immagini, tramite agenzie apposite, inviando un estratto/portfolio ad una lista di persone potenzialmente interessate, oppure pubblicando annunci su portali importanti. LA cosa importante a cui badare è che le foto roiginali siano di tua unica proprietà e non protette da diritto d’autore. Inoltre un vivo suggerimento è quello di proprole sempre con un watermark sovrapposto per evitare che altri possano duplicarle, copiarle etc…