Sei un Fotografo alle prime armi o appartieni alla schiera dei fotografi di lunga data? Bene, questo articolo fa per te!
Leggi con attenzione l’elenco degli errori più comuni da evitare, per fotografare e vivere felicemente godendoti la vita.
Ecco i 3 errori più comuni per un fotografo:
ERRORE n. 1: Fare il fotografo
ERRORE N. 2: Recitare la parte di Fotografo
ERRORE N. 3: Frequentare altri Colleghi
Fare il Fotografo
Fare questo mestiere, prendendosi troppo sul serio, è un grave errore sia per un giovane fotografo che per uno navigato di lunga esperienza.
Fare fotografie di qualità, originali, artistiche oggi non basta per vivere di fotografia. Ci vuole ben altro.
Che ci piaccia o no, quello che veramente serve, per diventare un professionista, è imparare a fare marketing.
In parole povere vuol dire che, imparare a fotografare da solo non basta, bisogna imparare a promuovere sè stessi e/o il proprio brand.
Un professionista senza clienti non può sopravvivere alla sua professione nella fotografia ma in qualsiasi altro settore.
E come puoi acquisire clienti in una realtà globalizzata se non andandoteli a cercare sul web?
Forse potresti andarli a cercare per strada ma non credo potranno bastarti per far vivere bene te e la tua famiglia.
Quindi, dato per scontato che hai le competenze necessarie e un buon portfolio di fotografie, mettiti all’opera e inizia a studiare il marketing.
Per l’esattezza, impara il SEM e il SEO. Non sai di cosa parlo? Parti male!
Se veramente sei un fotografo professionista moderno dovresti già conoscere questi 2 termini e se non li conosci scoprili subito.
Recitare la parte di Fotografo
Ognuno di noi si identifica in qualcosa, emula qualcuno o addirittura erge a modello qualche personaggio di grande caratura al quale ispirarsi.
Quindi cosa c’è di male a recitare la nostra parte di splendidi geni della fotografia?
Bisogna tener presente che Il fotografo dei gloriosi anni ’80 non c’è più e recitare la parte di un personaggio che non esiste nella realtà ci fa diventare ridicoli.
Non vedo più in giro fotografi capaci di gestire con sapienza e tenacia la propria bottega artigiana.
Non ne conosco molti in grado di svolgere lavori fotografici con manualità creativa.
È sempre più raro trovare studi fotografici professionali frequentati da veri e propri specialisti della fotografia.
La professione di fotografo ancora esiste e, tranne che non si tratti di un famoso artista che la interpreta, altro non è che la mera fornitura di servizi a clienti paganti.
Allora giocare a fare la parte dell’eletto dalle doti eccezionali potrebbe esporci al sarcasmo di chi ci guarda.
Frequentare altri Fotografi
Avere amici fotografi è un bene, perché no?
Ma noi frequentiamo gli amici a cui vogliamo bene e a cui siamo affezionati per 24 ore al giorno?
Non lo facciamo, evitiamo di farlo anche con nostra moglie e con i nostri figli perché comprendiamo che sarebbe reciprocamente opprimente.
Frequentare forum di fotografia, blog fotografici è utile e a volte in questi ambiti è facile incontrare il collega con il quale confrontarsi e scambiare opinioni.
Ci si scambiano idee e si trovano le giuste soluzioni ai quesiti che ci poniamo, dunque è bene farlo.
Quello a cui mi riferisco, e che considero essere un inutile spreco di energie, è il frequentare Social frequentati da fotografi.
Facebook, Instagram, Pinterest, Linkedin sono fonte di approvvigionamento di clienti e molti li frequentano esclusivamente con questo intento.
Perché allora andare a cercare i nostri potenziali datori di lavoro là dove ci sono migliaia di persone (colleghi) che cercano la stessa cosa?
Questo non fa altro che alimentare conflitti, consci o inconsci. Siamo in mezzo ai nostri potenziali competitori. Che senso ha?
Uno specialista di fotografia di food, dovrebbe bazzicare i profili di cuochi e ristoratori per cercare lavoro, un fotografo di moda quelli di stilisti e agenzie di moda.
I Social Media, lo sappiamo tutti, sono la piazza nella quale ci riuniamo per scambiare quattro chiacchiere sul più e sul meno, per dire la nostra.
Ma di cosa vogliamo parlare in una piazza dove siamo tutti riuniti come tanti cani affamati desiderosi di sbranare la stessa preda?
Lasciamo dunque che Facebook rappresenti per noi un vero e proprio momenti di puro “cazzeggio”.
Ma sbaglio o per fare questo non serve avere a fianco un fotografo?